ATTIVITÀ DI MANIPOLAZIONE

Attraverso le attività tattili, i bambini esplorano il mondo circostante e imparano a riconoscere le proprietà fisiche delle cose; affinano così le abilità motorie indispensabili per un equilibrato sviluppo psicomotorio: processi di coordinazione oculo-manuale, lateralizzazione e abilità relative al conoscere, quali i processi di trasformazione dei materiali (ad esempio il pongo, la pasta di sale, la cartapesta, la creta che si asciuga) e le loro specifiche proprietà (elasticità, peso, calore).

I bambini esternano attraverso il linguaggio, le esperienze che compiono, le emozioni che provano. Talvolta il loro raccontare è rivolto a se stessi, appartiene ad una sfera fantastica tutta individuale ed il manipolare diviene un mezzo per immaginare situazioni e per dare significati diversi al materiale adoperato.
Per questo è importante che nelle attività manipolative non sia data molta importanza al prodotto, ma ai processi creativi e immaginativi che il materiale stimola.

L’importanza didattica della manipolazione, quindi, è che attraverso questa attività si pongono obiettivi, si sperimentano sistemi di rappresentazione che mettono in evidenza il grado di sviluppo motorio, percettivo, lo stile personale di visione e alcune caratteristiche di ordine emotivo. Il bambino libera e organizza energia, inventa un linguaggio, costruisce astrazioni, verifica conoscenze, compie esperienze.

Il momento iniziale di approccio serve a stabilire un contatto diretto, individuale, a pensare cosa realizzare. Poi, inizia la trasformazione che nel complesso segue tappe tipiche, caratteristiche delle varie età; i temi si rifanno alla vita familiare, agli animali, ai personaggi fantastici. Capita spesso che i bambini lavorino, si concentrino sul materiale, ma che non siano interessati a realizzare qualcosa di ben definito.